Scarico fumi caldaia a condensazione: normativa

8 Settembre 2023
Scarico fumi caldaia a condensazione: normativa

Lo scarico fumi caldaia a condensazione prevede per legge degli obblighi da rispettare ed è importante sapere cosa stabilisce la normativa per evitare di incorrere in pesanti sanzioni.

E’ bene sapere che i fumi caldaia a condensazione sono nocivi, anche se non sono considerati pericolosi, visto che si tratta di caldaie di ultima generazione, decisamente diverse da quelle tradizionali.

Inoltre, conoscere bene la normativa riguardo lo scarico dei fumi della caldaia è importante al fine del corretto funzionamento della caldaia stessa.

Infatti, se lo scarico fumi non è adeguato, il tiraggio non avviene in maniera corretta e l’apparecchio può andare in blocco. Scopriamo come funziona una caldaia a condensazione con scarico fumi e cosa dice la normativa.

Come funziona la caldaia a condensazione con scarico fumi

La caldaia a condensazione con scarico fumi funziona in maniera diversa da quella tradizionale. Infatti, questo nuovo sistema recupera una parte del calore dei fumi di scarico e lo utilizza per scaldare l'acqua.

Questo particolare non accade nella caldaia tradizionale, dove invece il calore dei gas di scarico viene completamente disperso.

Per questa ragione, nella caldaia a condensazione, lo scarico fumi avviene a temperature più basse, in quanto parte del calore viene impiegato per scaldare l'acqua e raggiungere così una efficienza energetica maggiore.

Il rendimento maggiore della caldaia forma la condensa che viene smaltita successivamente nelle acque bianche, mediante uno scarico apposito. Ecco perché la caldaia a condensazione è dotata di vaschetta o sifone raccogli condensa che viene poi evacuata dallo scarico apposito per gravità.

L’evacuazione dei fumi della caldaia a condensazione può avviene in due modi, a tetto e a pareti, soluzioni regolate da una legge apposita.

Normativa scarico fumi caldaia a condensazione: cosa prevede

La normativa scarico fumi caldaia a condensazione contenuta nella legge 90 del 31 agosto 2013 dice che gli impianti termici devono scaricare i fumi della combustione al di sopra del tetto.

Dunque, questo vuol dire che vieta tassativamente lo scarico fumi caldaia a condensazione in facciata, ovvero a parete. Tuttavia, vi sono alcune eccezioni che permettono di optare per questa soluzione.

Infatti, se si rientra nelle deroghe previste dalla normativa è possibile installare il condotto di scarico dei fumi a parete. Ecco quali sono queste deroghe:

  • Sostituzione di una caldaia individuale, di qualsiasi tipologia, che prima del 31 agosto 2013 scaricava già a parete o in una canna collettiva ramificata. In questo caso serve una documentazione apposita che testimoni la presenza del foro nella parete prima di questa data.
  • E’ impossibile lo scarico a tetto per via delle leggi vigenti comunali, regionali o nazionali riguardanti lo specifico edificio. Rientrano in questi casi gli edifici con vincolo paesaggistico o architettonico.
  • Il professionista dichiara che per motivi tecnici è impossibile eseguire lo scarico fumi a tetto in quanto è rischioso raggiungerlo.

Scarico fumi caldaia condensazione condominio 

Con il D.lgs 102 (art. 14 c. 8 e 9) approvato nel 2014 sono subentrate due ulteriori deroghe che consentono di eseguire a parete lo scarico fumi della caldaia a condensazione. Ecco quali sono queste due nuove deroghe:

  • Installazione di caldaie a condensazione in condomini, se sono in corso delle ristrutturazioni individuali dove sono assenti camini, condotti o scarichi di evacuazione sul tetto. Se questi dispositivi sono presenti ma non sono adatti alle caldaie a condensazione, consentono di optare per lo scarico a parete. Questa opzione però è possibile solamente se si installano generatori individuali al posto del generatore collettivo di calore. L’opzione prevede quindi che, nelle singole unità, venga rifatto l'impianto termico.
  • Installazione di uno o più generatori ibridi compatti, in cui vi sia almeno una caldaia a condensazione e una pompa di calore, entrambi provvisti delle certificazioni apposite.

A fine lavori è sempre necessario richiedere la Dichiarazione di conformità che attesta la procedura per l’installazione dell’impianto.

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